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Napoli Cartolina – “nata sulla tomba di una sirena, perennemente sospesa, tra il mondo infero e quello delle colline circostanti…”  (A. Di Martino)

Napoli Cartolina è il racconto di Napoli. Una città ricca di storia, leggende, magia, mito, sentimento e passione. Non è sempre facile scrivere e raccontare di Napoli, dato i suoi mille volti. Ma in poche righe, come quando si invia una cartolina ad un amico, voglio raccontare un po’ di Napoli. A te amico che verrai qui e te ne innamorerai. Anche se magari vorrai resisterle, non potrai farcela. Perché lei è nata da una sirena, nata da Partenope, e lei come tutte le sirene che si rispettino, ti incanterà.

Quando arriverai a Napoli e passeggerai per le sue strade, inizierai a percepire tutto quello che ti ho detto all’inizio. Tra le sue strade,  di formazione greca. Alcune lunghissime e larghe come il suo più famoso decumano conosciuto nel mondo come Spaccanapoli. Ti renderai conto che tutto è suono ed è un vortice.

Nei suoi vicoletti, i cardini, dove ancora oggi è possibile incontrare piccole botteghe dove si vende dalla frutta fresca alla frutta secca, chiamata o’ spass. E a piccole trattorie dove si prepara, lo street food napoletano le famose fritturine da mangiare passeggiando in strada. Involontariamente ti fermerai e con calma degusterai questi piccoli scrigni di bontà.

Le varie anime di Napoli le scoprirai un po’ per volta soprattutto nel suo cuore pulsante che è il suo centro antico.

Qui incontrerai tutto ciò che rende Napoli una città ricca di storia. Storia che trasuda dalle sue architetture. Soprattutto ecclesiastiche, principalmente realizzate con la pietra tufacea. Il tufo giallo napoletano, pietra madre per Napoli. Addirittura viene detto che noi napoletani abbiamo nel nostro DNA anche il tufo.

Architetture come la chiesa angioina che fu di ispirazione alla famosissima canzone “Munasterio ‘e Santa Chiara”. Magari la cantichierai “Munastero ‘e Santa Chiara tengo ‘o core scuro scuro ma pecche’ pecche’ ogne sera penso a Napule comm’era penso a Napule comm’e” … e ti verrà raccontato che questa e stata l’ultima dimora della regina Sancia.

Passeggiando respirerai magia…la magia e l’alchimia di un Principe che volle donare a Napoli il suo Cristo Velato in marmo, che suscita ancora oggi emozioni e stupore.

Ma Napoli è anche sapore. Il sapore delle sue pietanze più antiche come il ragù napoletano. Secondo la leggenda nato nel 300, cucinato ancora oggi in modo sapiente e con regole ferree tramandate da generazioni di donne. Oppure dolci famosissimi come la pastiera napoletana, che secondo una storia fu un regalo che fece la nostra sirena Partenope ai napoletani. Trasformando i doni che i partenopei le avevano fatto, trasformandoli in questo dolce che racchiude tutti i sapori e i profumi della terra.

Ma Napoli è anche tradizione, possiamo essere nel 2020 ma sulla preparazione del tradizionale presepe napoletano, non si transige. Ed ecco che quando passeggerai per la via famosa al mondo San Gregorio Armeno, noterai che sarà possibile acquistare oltre i personaggi da mettere in questa costruzione quasi magica e nello stesso tempo religiosa, anche tutto il materiale per allestirlo, dal legno, alla carta pesta, al sughero.

Statuina di ogni forma e grandezza, classiche e moderne, tutte da inserire in questa favola che è per l’appunto il presepe.

Ma Napoli è anche musica. La musica che fuoriesce dalle finestre del primo conservatorio di Napoli, dove durante la mattinata, se sarai fortunato, potrai ascoltare gli accordi degli strumenti, o veri e propri concerti.

Ma Napoli è anche scaramanzia mista a devozione forte e popolare. Tante chiese sono dedicate al culto delle anime pezzentelle, o più familiarmente chiamate “ll’anime d’ ‘o priatorio”. Culto che si identifica molto spesso con idolatria e paganesimo, luogo simbolo è il Cimitero delle Fontanelle. A questo culto sono legati molti modi di dire. Il più conosciuto è “A refrische ‘e ll’anime d’ ‘o priatorio”. Magari camminando per la città capiterà che lo ascolterai, soprattutto da qualche persona anziana.

Ma in ultimo Napoli è San Gennaro e San Gennaro è Napoli. L’unione inossidabile tra la città e il suo santo patrono, è fortissimo, e caro amico venire a Napoli e non andarlo a salutare sarebbe impensabile.

In questo breve racconto ho cercato di riunire, tutto ciò che racchiude Napoli. E nell’attesa che verrai a Napoli, come si scrive nelle classiche cartoline ti invio Bacioni da Napoli.

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